Elezioni Europee 8-9 Giugno 2024

Giovanni Mori

Ingegnere energetico, divulgatore scientifico, attivista per il clima, 31 anni, candidato al Parlamento Europeo per Alleanza Verdi Sinistra

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Le tappe dell'Impossibile Tour

sab 27 aprile, h10, Pisogne (Bs)

gio 2 maggio, h19, Genova, piazza don Gallo

sab 4 maggio, h19, Pavia

dom 5 maggio, Lodi

gio 9 maggio, h20.30, Botticino (Bs), Sala Colonne

ven 17 maggio, h18.30, Manerbio (Bs), Teatro Memo Bortolozzi

ven 17 maggio, h20.45, Borgo san Giacomo (Bs), Arci

sab 18 maggio, h18, Bergamo

dom 19 maggio, h17, Milano, WeWorld Festival @Base

lun 20 maggio, h18.30, Salò, presso “Nullo”

mar 28 maggio, h20.45, Varese, dibattito tra candidati

gio 6 giugno, h18.30, Brescia, festa di fine campagna elettorale

perchè mi candido?
le nostre proposte

Il programma sarà raccontato in modi diversi: lo trovate scritto qui sul sito e prossimamente in video di approfondimento su YouTube per ogni specifico punto!

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Vivere bene, in un'Europa verde e giusta

Vogliamo un pianeta dove tutte le persone possano vivere bene, dove gli effetti della crisi climatica non ricadano sulle spalle delle persone, soprattutto di quelle più fragili. Vogliamo applicare politiche per limitare realmente l’aumento delle temperature globali entro i 1,5°C rispetto all’epoca pre-industriale.

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Lavorare bene, lavorare tutti

Vogliamo un mercato del lavoro senza sfruttamento, in cui gli stipendi - e non solo i profitti di pochi - ricomincino ad aumentare, dove i ritmi da burnout siano rimpiazzati da settimane lavorative ripensate per le persone, per coltivare i sogni nel proprio tempo libero.

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Diritti dei giovani, diritto al futuro, alla casa e diritto allo studio europeo

Il futuro politico, economico e sociale del nostro continente dipende dalla possibilità che daremo ai giovani di sentirsi a casa in un'Europa unita e federale, senza barriere economiche per il diritto allo studio e alla casa.

1
Vivere bene, in un'Europa verde e giusta

Vogliamo un pianeta dove tutte le persone possano vivere bene, dove gli effetti della crisi climatica non ricadano sulle spalle delle persone, soprattutto di quelle più fragili. Vogliamo applicare politiche per limitare realmente l’aumento delle temperature globali entro i 1,5°C rispetto all’epoca pre-industriale.

1.1 Sì alle rinnovabili e all’indipendenza energetica, no ai dittatori fossili

Il 40% dell’energia elettrica in Italia è già prodotta da energia rinnovabile; in Europa il 43%.

Vogliamo una Europa sostenuta al 100% da energia pulita, ossia a zero emissioni di CO2 entro il 2040 [1], in linea con il report Net Zero dell’Agenzia Internazionale dell’Energia.

Massimizzare il risparmio e l’efficienza energetica, accelerare il piano RePowerEU e sviluppare una solida filiera rinnovabile europea e del riciclo delle risorse; dispiegare il massimo potenziale delle comunità energetiche per autoprodurre e autoconsumare l’energia e combattere la povertà energetica.

Spostare i finanziamenti dalle reti fossili a gas del programma TEN-E alle infrastrutture elettriche, per risparmiare fino a 40 miliardi di euro l’anno solo grazie all’ottimizzazione della rete.

Energia pulita vuol dire indipendenza, capillarità sul territorio e autoproduzione: l’energia pulita è il più grande piano di pace che abbiamo per il prossimo secolo.

1.2 Prima le persone, prima il pianeta

Le 5 più grosse aziende fossili hanno fatto profitti per 220 miliardi nel 2022 [8].
Vogliamo un mondo dove le aziende del fossile contribuiscono economicamente alla transizione ecologica, senza far ricadere il prezzo sulle spalle delle persone e delle altre imprese. Serve applicare un principio fondamentale: “chi inquina paga”.

Vogliamo inoltre una Europa dalla parte dei diritti, condannando ogni forma di sfruttamento di persone lungo la filiera di produzione – richiedendo anche nei paesi al di fuori dell’Europa il rispetto degli ecosistemi, delle persone, dei popoli indigeni e degli animali. Servono chiare regolamentazioni in settori critici come il fast fashion e gli allevamenti intensivi.

Non c’è più spazio o tempo per greenwashing: né per i cittadini e cittadine che hanno diritto a non essere ingannati, né per le aziende che vogliono realmente fare la transizione.
È fondamentale un massiccio piano per permettere a tutte le persone di affrontare la transizione ecologica, e far sì che migliori la loro vita.

1.3 Europa Unita, sì a un trasporto pubblico di qualità

Un viaggio in treno costa in media (almeno) il doppio dello stesso viaggio in aereo [9].
Questo non agevola l’Europa unita che desideriamo, dove possiamo viaggiare liberamente, a basso impatto, senza rinunce e sacrifici. Un’Europa in cui i treni non costino più degli aerei e mezzi di trasporto pubblico siano efficienti.

Serve ripristinare una capillare rete di treni notturni, in parte sostituiti dalla concorrenza dei voli aerei che non pagano le tasse sul cherosene. [10] [11] Sviluppare e potenziare la filiera europea dei bus elettrici.

Dopo la Dichiarazione Europea sulla Ciclabilità, serve garantire strade sicure per agevolare le persone in bici che combattono sia traffico sia inquinamento atmosferico. Estendere il regolamento di Città30 a livello europeo, per perseguire una Vision Zero per gli incidenti stradali che oggi causano oltre 20mila morti ogni anno in Europa.

“Sapremo che i governi stanno prendendo sul serio il problema climatico quando viaggiare in treno sarà più conveniente che viaggiare in aereo per lo stesso viaggio.” Jason Hickel

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Lavorare bene, lavorare tutti

Vogliamo un mercato del lavoro senza sfruttamento, in cui gli stipendi – e non solo i profitti di pochi – ricomincino ad aumentare, dove i ritmi da burnout siano rimpiazzati da settimane lavorative ripensate per le persone, per coltivare i sogni nel proprio tempo libero.

2.1 La settimana corta

La settimana corta é già stata un successo: nel Regno Unito, il 92% delle 61 imprese che l’ha provata, ha deciso di prolungare la sperimentazione, ben il 50% l’ha adottata definitivamente. [12]

Il lavoro è una parte importante nelle nostre vite, ma non può essere l’unica. La riduzione dell’orario di lavoro, a parità di salario, favorisce il benessere delle persone aumentandone la produttività, e riducendo emissioni e inquinamento. Persone sane, in imprese sane. Favorire la digitalizzazione, utilizzare l’intelligenza artificiale a favore delle persone – e non di pochi. 

Fino al 1972 non esisteva ill weekend come lo conosciamo, con il sabato libero. Ora ci sembrerebbe impossibile rinunciare. Sembrava impossibile, finchè non l’abbiamo fatto.
Accadrà lo stesso anche con la settimana corta.

2.2 Un’economia green? Un’economia con il triplo dei posti di lavoro

Fare rinnovabili ed efficienza energetica fornisce fino a 3 volte più posti di lavoro rispetto ai lavori fossili. [13]
Lo dice anche McKinsey, tra le più quotate società di consulenza strategica aziendale. In quasi tutte le previsioni e analisi, la relazione tra un’economia verde e l’occupazione è positiva. Posti di lavoro più sicuri rispetto alle aziende fossili, più sani e più sicuri.

Se governata a livello europeo, la transizione significa almeno 1 milione di posti di lavoro che potrebbero essere creati nel nostro continente già entro i prossimi 6 anni.

Ogni lavoro può essere un lavoro per la crisi climatica.

2.3 “Sostegno verde” e formazione per i settori strategici della transizione: la transizione ecologica non lascia indietro nessuno

I lavori green sono più stabili rispetto agli altri: il 24% del totale dei contratti previsti in entrata è a tempo indeterminato, rispetto al 13% delle professioni non green. [14]

Servirà una grandissima capacità di governare questa transizione industriale, energetica e tecnologica per non lasciare indietro lavoratori e lavoratrici.

Per chi potrebbe perdere il lavoro a causa della transizione, promuoviamo l’istituzione di un “sostegno verde” e di un piano di formazione per i settori strategici della transizione, tra cui elettrificazione, efficienza energetica, mobilità pubblica elettrica, economia circolare dei materiali. Il gettito derivante dalle politiche ambientali (ad oggi ammonta a 330 miliardi di euro in Europa) potrà finanziare questo sostegno.

La transizione ecologica è in primis una transizione industriale: non rimanere indietro e arrivare per primi è anche la grande occasione di fare seria politica industriale.

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Diritti dei giovani, diritto al futuro, alla casa e diritto allo studio europeo

Il futuro politico, economico e sociale del nostro continente dipende dalla possibilità che daremo ai giovani di sentirsi a casa in un’Europa unita e federale, senza barriere economiche per il diritto allo studio e alla casa.

3.1 Riconosciamo il valore economico dei giovani al lavoro

Almeno la metà dei 3,1 milioni di tirocini in Europa non prevede alcuna retribuzione. [15]

Tocca ricominciare dalle basi: nel 2024, ancora troppe aziende assumono studenti e studentesse tramite tirocini non pagati. Vogliamo un’Europa nella quale sia riconosciuto il valore economico dei giovani al lavoro e condanniamo queste forme di sfruttamento mascherate che impattano sulla salute mentale e la sostenibilità finanziaria di studenti e studentesse.

Si, qualcosa si sta muovendo, ma non é abbastanza: la Commissione Europea ha avanzato una prima proposta per garantire maggiori diritti a chi si affaccia nel mondo del lavoro [16], ma nega tale supporto a tutti i giovani che ancora non hanno terminato gli studi o non sono pagati. La giustizia non può essere esclusiva, e chiunque lavori, sotto qualsiasi forma e titolo, deve essere tutelato dalle stesse norme e principi. 

È ora di ricostruire la narrazione del lavoro come contributo alla comunità, giustamente retribuito.

3.2 Un tetto per tutte le persone, al giusto prezzo

Il 52% dello stipendio è speso per l’affitto in molte città italiane – e il trend mostra un drammatico aumento negli ultimi anni. [17]

La situazione diventa ancora peggiore per gli studenti, dove anche solo il costo di una stanza è sempre più proibitivo. Imponiamo un tetto ai prezzi e limitiamo la diffusione di alloggi per soggiorni di breve durata che, limitando l’offerta di soggiorni più duraturi, mettono pressione sui costi imposti dai locatori. Serve un piano europeo per costruire una seria infrastruttura per l’accoglienza degli studenti gratuita o a prezzi calmierati – e non studentati da 1.000€ a camera.

Inoltre in UE ci sono quasi 900mila persone senza fissa dimora [18], e solo in Italia ci sono oltre 100mila case popolari sfitte: ripartire da qui per rendere immediatamente abitabili queste abitazioni tramite ampliamento del Fondo Sociale Europeo.

Ad oggi, in Italia si esce di casa mediamente attorno ai 30 anni: garantendo una casa possiamo avvicinarci alla media europea di 25 anni e garantire prima l’indipendenza dei giovani.

3.3 Creare oggi i cittadini e le cittadine europee di domani

Ben 14 milioni di persone hanno partecipato al programma Erasmus dal 1987 a oggi, ma il 90% dei partecipanti ha confermato che la borsa non ha coperto i costi sostenuti. [19]

Non tutte le persone hanno le stesse possibilità di partecipare alle grandi opportunità che offre l’Unione Europea in termini di istruzione [20]: per questo serve almeno triplicare i fondi dedicati all’Erasmus per poter coprire integralmente le spese di trasferimento degli studenti, allargando così la fascia dei fruitori. In più, serve anche allargarlo maggiormente alle scuole professionali.

Bisogna cominciare a utilizzare i finanziamenti del Fondo Sociale Europeo per coprire tutte le borse per il Diritto allo Studio Universitario, di modo da garantire un accesso equo, gratuito e per tutte le persone.

Allargando queste opportunità, faremo sì che ogni persona che vive nel nostro continente si senta davvero europea, e non solo a parole, e che capisca il valore di una maggiore integrazione.

3.4 Sostegno alla parità di genere: l’Europa va avanti la politica non può restare indietro.

In Europa quasi il 70% delle donne lavora: segno di una società in evoluzione che piano piano si muove verso la parità di genere.

L’Europa deve essere il traino di questo processo, dalla scuola al mondo delle imprese, passando per le politiche di equilibrio dei tempi vita – lavoro e portando con sé quei territori più in difficoltà come l’Italia che si ferma al 55% di occupazione femminile. [21] 

Abbiamo bisogno di curriculum scolastici inclusivi, che integrino la prospettiva di genere e l’educazione al consenso nelle materie scolastiche per uno sviluppo delle professionalità delle donne in tutti i campi e all’interno di spazi sicuri e accoglienti.

Serve poi il congedo parentale europeo retribuito, non trasferibile e di minimo 4 mesi per entrambi i genitori: questo consentirà la miglior distribuzione del ruolo di cura tra genitori e la decostruzione del ruolo della madre come principale elemento a occuparsi dei figli.

Serve promuovere politiche di inclusione e di trasparenza salariale nelle aziende: le donne nel privato guadagnano circa il 15% in meno degli uomini in Europa. [22] È ora di cambiare rotta. 

La parità di genere è uno degli obiettivi  fondamentali da raggiungere per garantire una vita felice e equa a tutte le persone, migliorare i processi produttivi e promuovere la piena espressione di tutti i talenti europei.

[21] Servizio Studi, Camera dei Deputati, L’occupazione femminile, 2023 https://documenti.camera.it/leg19/dossier/pdf/PP004LA.pdf 

[22]
https://www.istat.it/donne-uomini/bloc-2d.html 

chi sono

Ingegnere energetico e ambientale, attivista per il clima, ed ex portavoce di Fridays for Future Italia nel 2022.

Consulente freelance per aziende che vogliono accelerare la transizione ecologica, collabora con Lombardini22

Divulgatore scientifico, tiene spettacoli – conferenze sulla crisi climatica e le sue soluzioni.

Ho partecipato a Cop26 per “Domani Editoriale”, sono stato audito più volte alla Camera dei deputati e sono stato speaker a TEDx Treviso.  

Autore e conduttore di podcast: “Emergenza Climattina” e “News dal Pianeta Terra”, podcast quotidiano di LifeGate.

1993 – ...

La giovinezza

(e comunque sono ancora giovane)

Cresco in un paese nella provincia di Brescia, a Caino, a pane e risparmio energetico in una casa in bioedilizia, in buona parte auto-costruita dai miei genitori, un geometra e una urbanista. 

Grazie a loro, inizio ad appassionarmi alle energie rinnovabili, alle case sostenibili e all’ambiente.
In una tesina delle medie nel 2007 sull’energia, scrivo che gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi mai vissuti (allora). Oggi ho 31 anni.

2013 - 2019

Gli studi

ingegnere per vocazione

Studio ingegneria ambientale a Brescia. Nel 2015 vinco al programma tv “L’eredità” con Carlo Conti e riesco a pagarmi gli studi fuori sede: mi trasferisco a Trento e Bolzano per la laurea magistrale in ingegneria energetica

Con la tesi magistrale in Svizzera studio come portare a emissioni zero il campus dell’EPFL, il Politecnico di Losanna, una delle migliori università al mondo per l’ingegneria.

2018 - 2024

Cittadinanza attiva e impegno

Fridays for Future e Save the Planet

Per la prima volta nel 2018 in Svizzera scendo in piazza per il clima. Tornato a Brescia, contribuisco a fondare il movimento Fridays for Future Brescia e a organizzare le marce per il clima. Divento portavoce nazionale di Fridays for Future Italia per l’anno 2022 e vengo audito due volte alla Camera dei Deputati dalla Commissione Ambiente in materia di costi economici della transizione ecologica.

Ho fatto parte del team tecnico della prima causa italiana contro il greenwashing, nel 2021, per Save the Planet APS. Con loro ho sviluppato progetti di divulgazione ambientale, per comuni e scuole, formando decisori pubblici, docenti e studenti alle soluzioni applicabili fin da subito per la crisi climatica.

2019 - oggi

La divulgazione

da Glasgow a Lifegate

Dal 2019, racconto le soluzioni già esistenti per la crisi climatica con il podcast autoprodotto Emergenza Climattina, uno dei primi podcast in Italia sul tema. Poi inizio a collaborare con LifeGate Radio: prima con Radio for Future, poi dal 2022 con il podcast quotidiano News dal Pianeta Terra per raccontare ogni giorno le notizie dal mondo. Viene nominato come 3° miglior podcast in Italia per la categoria News agli Italian Podcast Award 2023; nel 2022 era già stato selezionato da Spotify tra i migliori 12 podcast di informazione in Italia.

Con il progetto “DestinazioneCOP” abbiamo raccontato da Glasgow i negoziati per il clima di Cop26, nel 2021, sul giornale Domani Editoriale.

Sono autore delle conferenze-spettacolo “Le Città Invivibili” e “Bella la crisi climatica, ma non ci vivrei” che raccontano in maniera semi-seria storie e soluzioni su città e crisi climatica.

2020 - oggi

Il lavoro

la sostenibilità nel mondo delle imprese

Collaboro a Milano con Lombardini22, il più grande studio di architettura in Italia, per sviluppare  progetti a emissioni nette zero e supportare la trasformazione ESG della società.

Per accelerare la transizione ecologica, come ESG advisor, supporto imprese italiane ed estere nella promozione di cultura e strategie per la sostenibilità. Ho tenuto anche sessioni di comunicazione del tema presso università e per giornalisti. Dal 2022, sono docente per la Sole24Ore Business School al “Master Transizione Ecologica, Ambiente e Sostenibilità” e per l’ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale al corso “Green Transition e Sostenibilità”.

2023 - 2024

L’impegno politico

a Brescia Attiva all’Europa

Nel 2023 fondiamo la lista civica Brescia Attiva a sostegno della maggioranza di centro-sinistra, che vince al primo turno ed elegge la sindaca Laura Castelletti; la nostra lista è l’unica che spinge per la mobilità sostenibile e la ciclabilità, per un piano di riduzione delle emissioni e di adattamento alla crisi climatica, elaborato con la partecipazione della cittadinanza. 

Dopo questa esperienza decido di mettermi in gioco per portare avanti questi temi nella casa comune della cittadinanza europea: il Parlamento europeo.

rimaniamo in contatto!

Scrivi una mail a attivati@giomori.it o sulla piattaforma social che preferisci!

Impossibile. Finchè non lo facciamo

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